Non le manda a dire Stefania Passarelli, vicepresidente del consiglio regionale, su Colacem e Unilever. La prima avrebbe tagliato i fornitori locali, mentre per la seconda ancora non c’è chiarezza sul futuro dei lavoratori. In un lungo post su Fb, la Passarelli afferma:
“Contrastare lo spopolamento attraverso le opportunità occupazionali: se c’è lavoro, restare sul proprio territorio, che ha tanto da offrire in termini di qualità della vita, è la scelta conseguente. E da questa scaturiscono, come è evidente, le possibilità delle scuole di sopravvivere alla denatalità, il futuro di attività commerciali, l’implementazione dei servizi e così a cascata. Fino ad arrivare ai nostri borghi che riprendono vita e resistono.
Le grandi aziende che hanno scelto di investire sul nostro territorio però stanno – lentamente e anche in silenzio – adottando strategie che si abbattono sui livelli occupazionali e di conseguenza sulla capacità di tenuta del nostro tessuto economico e sociale: assistiamo passivamente, e da ormai da troppo tempo,alle macerie che lasciano i grandi imprenditori, atterrati in Molise e oggi pronti a lasciare, lasciando devastazione e null’altro.
Parliamo di grandi aziende che delocalizzano, aziende che per la loro pericolosa attività producono inquinamento sul territorio lasciandoci come risultato finale disoccupazione oppure che non rinnovano i contratti stipulati con aziende locali per fare spazio ad imprese che arrivano dalla Campania o dalla Basilicata.
Non sono solita nascondermi dietro ad un dito: la responsabilità che gli elettori mi hanno consegnato, mi impone anche in forza del ruolo di essere ancor più chiara e diretta.
Mi riferisco ad un grande colosso che in questi giorni ha inviato le lettere con le quali non rinnova i contratti ad aziende locali, preferendo avvalersi di società non molisane.
L’unica conseguenza concreta è che altri padri di famiglia perderanno il lavoro e dovranno barcamenarsi senza quel sostentamento economico. Il tessuto economico, di conseguenza, ne risentirà e a noi molisani non ci resta che subire.
E così, dopo aver saccheggiato il territorio, i colossi aziendali, accolti a braccia aperte, danno il benservito ai lavoratori del posto perché è più conveniente sotto il profilo economico avvalersi di chi ha un costo diverso.
E che dire della vertenza Unilever, ancora sospesa e con una tempistica che confligge con le reali possibilità di tenuta dei livelli occupazionali?
Abbiamo tutto il diritto di chiedere e di sapere e Invitalia ha il dovere di fare chiarezza: per i dipendenti fra un mese terminerà la cassa integrazione, la Regione Molise cercherà di fare la propria parte, ma inutile nascondere le problematiche.
Ma il problema – serio e da risolvere nell’immediatezza – riguardala tempistica con la quale Unilever affronterà la propria ristrutturazione aziendale: di questo passo, è praticamente impossibile ricominciare a scrivere la parola futuro nel gennaio 2025.
Un tema che ho già affrontato, solo qualche mese fa, ricostruendola storia di quanto fatto e, soprattutto, di quanto non è stato fatto da chi invece aveva il dovere e la responsabilità di tenere alta l’attenzione e operare, in quanto presidente di Regione, perché non si arrivasse a questo punto di stallo.
Ci sarà una via d’uscita, temporanea, per i 67 lavoratori dello stabilimento di Pozzilli? La concreta riconversione dello stabilimento di Pozzilli tarda a partire viste le ulteriori richieste di acquisizione documenti inoltrate da Invitalia alla nuova società. E manca, ad oggi, la presentazione del progetto che permetterà alla Regione Molise di procedere con le autorizzazioni.
I ritardi che si sono accumulati fino ad oggi, ricordo a me stessa che la ripartenza produttiva era fissata al prossimo gennaio 2024, mettono una seria e preoccupante ipoteca sul futuro dei lavoratori, delle aziende collegate.
È arrivato il momento di reagire e dire basta. La ripartenza produttiva potrebbe slittare alla primavera del 2025, quando Invitalia si deciderà a sbloccare l’accesso al finanziamento concesso dal Ministero?
Il tempo sta per scadere, non solo quello legato agli ammortizzatori sociali per i dipendenti della ex Unilver.
La Regione Molise è al fianco dei lavoratori che hanno garantito per decenni professionalità e impegno al servizio dell’azienda. E continuerà ad essere spina nel fianco di chi pensa di poter giocare sulla pelle dei lavoratori e di un intero territorio che non è più disposto a sopportare.
Basta chiacchiere!”.
Colacem e Unilever, Stefania Passarelli difende imprese e lavoratori molisani
Recent Comments
Hello world!
on